Una nuova metodologia di utilizzo del Test di Wartegg (Alessandro Crisi)

Ideata agli inizi degli anni '80, costantemente applicata in ambito clinico, sottoposta a continue verifiche statistiche e confronti con alcuni tra i maggiori strumenti psicodiagnostici, il CWS (Crisi Wartegg System) ha subìto, nel tempo, varie modifiche ed aggiornamenti e si è andata sempre più sviluppando nel contesto teorico della Psicologia Dinamica.
All’interno di tale processo, i momenti più significativi sono stati:
1. L’aver sempre utilizzato il Wartegg in batteria con il test di Rorschach mutuandone in parte la siglatura;
2. L’aver introdotto nella siglatura del test due caratteristiche del tutto originali: il Carattere Evocativo (EC) e la Qualità Affettiva (AQ);
3. L’aver elaborato un modello interpretativo del test di Wartegg procedimento denominato “Analisi della Successione”.

1) Wartegg e Rorschach.
In quasi 30 anni di attività ho esaminato con il Wartegg oltre 15.000 soggetti e, in circa 3.000 casi, l’ho somministrato insieme al test di Rorschach. Questo continuo affiancamento e confronto con il Rorschach ha fornito il contributo più rilevante alla realizzazione di questa nuova metodologia poiché ha permesso di elaborare una siglatura completamente differente da quella proposta da Ehrig Wartegg e di stabilire con estrema precisione le aree psichiche sottese in ogni riquadro del test.

2) Il carattere evocativo e la qualità affettiva.
Il Carattere Evocativo. Wartegg parlava di funzione archetipica degli 8 segni-stimolo da lui scelti e con tale definizione intendeva la capacità intrinseca e universale dei segni, anche sulla base di specifiche leggi della Gestalt, di evocare esperienze inconsce alle quali tutti partecipiamo. In maniera del tutto originale ed innovativa, decisi anni fa di siglare tale categoria: se il soggetto coglie i suggerimenti del segno-stimolo ed effettua realizzazioni grafiche ad esso attinenti viene assegnato un punteggio 1; 0,5 alle soluzioni che solo in parte hanno centrato il carattere evocativo; 0 a quelle completamente inadeguate.
La Qualità Affettiva. Deve intendersi una valutazione effettuata solo ed esclusivamente sul tipo di connotazione emotiva che caratterizza ogni disegno del soggetto. Anche in questo caso, ad ogni disegno viene assegnato un valore di 1, 0,5 o 0 a seconda che rappresenti, rispettivamente, contenuti piacevoli, neutri o spiacevoli.
Ricapitolando:
Il Carattere Evocativo ci fornisce informazioni su quanto il soggetto, da un punto di vista prettamente percettivo, gestaltico e associativo, abbia saputo cogliere il suggerimento fornito dal segno-stimolo;
La Qualità Affettiva ci informa sul tono emotivo del soggetto, sulla sua capacità di entrare in rapporto con le proprie dinamiche affettive e pulsionali e di riversarle, poi, all’esterno.

3) L’Analisi della Successione.
Wartegg affermava che: ”Non si deve considerare casuale la successione dei disegni che un soggetto segue proprio per l’addentellato che essi hanno con i segni archetipici”.
Tutti gli studiosi concordano nell’affermare che: i riquadri che il soggetto disegna per primi (o nella prima metà del test) rappresentano delle SCELTE; quelli disegnati per ultimi (o nella seconda metà) rappresentano dei RINVII.
In base a tali considerazioni, e utilizzando l’Ordine di Esecuzione seguito dal soggetto e i valori ottenuti nella valutazione del Carattere Evocativo e della Qualità Affettiva è possibile ottenere:

L’Analisi della Successione 1. Procedimento attraverso il quale si arriva ad ottenere, per ognuno degli 8 riquadri, 6 diverse valutazioni ciascuna delle quali ha uno specifico significato diagnostico:
LA SCELTA (C) : indica le aree di maggiore sviluppo ed integrazione, i punti cardine sui quali si è andata evolvendo e strutturando l’organizzazione di personalità del soggetto.
LA SCELTA AMBIVALENTE (AC) : indica l’esistenza di un certo grado o livello di ambivalenza poiché segnala la presenza nel soggetto di sentimenti di uguale intensità ma diretti in direzioni opposte.
LA COMPENSAZIONE NEGATIVA (NC) : testimonia un maggior grado di ambivalenza e di conflittualità nella area psichica evocata dal riquadro in cui si manifesta. Tali vissuti, in linea generale, non vengono più percepiti in maniera consapevole dal soggetto ma si collocano in ambito inconscio.
LA COMPENSAZIONE POSITIVA (PC) : simile alla compensazione negativa, per l’alto grado di conflittualità di natura inconscia, si differenzia da essa per le sue, in fieri, caratteristiche positive.
IL RINVIO AMBIVALENTE (AD) : indica l’esistenza di elementi ambivalenti collocati nell’inconscio. La profonda rimozione alla quale tali contenuti sono sottoposti è la fonte di tensioni generalizzate, di comportamenti reattivi, di un malessere che pervade gran parte del comportamento del soggetto.
IL RINVIO (D) : segnala aree conflittuali, nuclei problematici attivi (complessi nell’accezione della psicologia analitica junghiana) che condizionano, per lo più inconsciamente, il funzionamento dell’intera personalità.

L’Analisi della Successione 2. In un secondo momento, l’utilizzo continuo ed assiduo in ambito clinico del test di Wartegg, mi ha portato all’elaborazione di un modello teorico in rapporto al quale valutare la successione effettivamente seguita dal soggetto durante l’esecuzione della prova. Tale modello, confermato da analisi statistiche, vede all’interno del Wartegg 4 coppie di riquadri 1-8; 3-6, 2-4 e 5-7.
le coppie 1-8 e 3-6 comprendendo svariate funzioni dell’Io e si configurano come molto attinenti alla sfera cosciente del soggetto;
le coppie 2-4 e 5-7 sono costituite da riquadri connessi ad aspetti meno coscienti della personalità, anzi il più delle volte la loro natura è inconscia (in un’accezione junghiana del termine).
Dunque, da una parte, 4 riquadri (1,3,6 e 8) concernenti l’Io e il suo processo di adattamento con l’ambiente; dall’altra, 4 riquadri (2,4,5 e 7) che riguardano più specificamente l’Inconscio.
In un individuo normodotato, nel quale si è realizzata una organizzazione di personalità dotata di un funzionamento adeguato e funzionale, l’esecuzione al Wartegg dovrebbe essere così caratterizzata :
i riquadri 1 e 8, 3 e 6 disegnati nella prima metà e valutati come scelte;
i riquadri 2 e 4, 5 e 7 nella seconda metà e valutati come compensazioni positive.

Per esposizione esauriente e particolareggiata della

metodica